lunedì 21 maggio 2012

Relazione sulla visita guidata San Luca-Gerace, classe III^ G e I^ I

Domenica 15 aprile 2012, noi alunni della classe 3^G, insieme agli alunni delle classi 3^D e 1^I, accompagnati dalle professoresse Noce, Pezzano e Malaspina, abbiamo fatto una visita guidata a San Luca e Gerace, per visitare la casa natale di Corrado Alvaro  e il luogo dove sono stati uccisi i “Cinque Martiri di Gerace”. 
Ma procediamo per gradi.     
Gli scopi che hanno indotto i nostri professori alla realizzazione di questa visita guidata sono stati vari, primo fra tutti approfondire la conoscenza di un poeta, nato in Calabria, che tanto ha dato alla sua terra dal punto di vista culturale,  al quale, oltretutto, è dedicata la nostra scuola media  Essendo classi a tempo prolungato, abbiamo potuto dedicare delle ore a questa attività. Dietro questa uscita didattica c’è stato però un lungo lavoro preparatorio.  Insieme alla nostra professoressa di italiano, durante le ore di lezione, abbiamo parlato di “Corrado Alvaro”, ne abbiamo approfondito la poetica, leggendo anche passi di alcune sue opere. Ci siamo anche dedicati allo studio  dei “Cinque Martiri di Gerace” ,approfondendo queste tematiche dal punto di vista geografico con la nostra professoressa di storia e geografia. Tutto questo lavoro è stato arricchito con  ricerche fatte da noi alunni e con  materiali che le nostre professoresse ci hanno fornito.



Partiti da Via del Fortino con il pullman alle 07:30 circa, ci siamo diretti a San Luca - “…Un paese di case rustiche, sulla schiena di una montagna come quei nidi che vi fanno i calabroni intorno ad uno spino indurito…” dice Corrado Alvaro in alcune pagine del suo romanzo “La siepe e l’orto”. 


Ma chi è Alvaro?  Corrado Alvro è un noto scrittore calabrese, nato a San Luca, Reggio Calabria, nel 1895. Egli è autore di romanzi, racconti e saggi. Tra le opere più importanti troviamo. “Gente in Aspromonte”, una raccolta di 13 racconti che narrano la vita dei pastori aspromontani e “Poesie grigioverdi”, una raccolta di poesie ispirate alla sua vita di soldato. Morì a Roma nel 1956.    
A San Luca abbiamo visitato la casa natale di Alvaro: "Era una casa, che si sviluppava in altezza, come un torrione, con una stanza e uno stanzino per piano. Le divisioni interne erano di legno, e il balcone che correva lungo la facciata dell’ultimo piano era tanto leggero che pareva di dover precipitare a muovervi un passo..", scrive lo scrittore in alcune pagine del romanzo “L’età breve”. Ed è proprio attraverso queste parole che io voglio descrivere la casa natale di Alvaro.    
È una casa posta su due piani con due stanze per piano e con un balcone che a muovere un passo, sembrava quasi di precipitare.    
Una cosa che a me personalmente non è piaciuta di questa casa è che è stata messa della carta da parato e la scala è stata rifatta in legno,ma con uno stilo ricercato che certamente non era quello originario.  Tutto sommato però dalla visita a questa casa ho imparato altre cose, ho avuto modo di osservare alcuni suoi manoscritti, le foto di famiglia, il suo lettino e la sua macchina per scrivere…tutte cose che mi hanno emozionato.
Dopo pranzo siamo andati a Gerace e abbiamo visitato la città con il trenino turistico, la Cattedrale e il luogo in cui sono stati uccisi i Cinque Martiri. Gerace è una città medioevale. La leggenda narra che gli abitanti della costa in fuga dalle razzie dei saraceni, siano stati condotti da uno sparviero nei monti che dominano la zona di Locri, fino al luogo in cui fondarono Gerace. 
La Cattedrale è un edificio di difficile datazione,  perché  mostra segni che appartengo a varie epoche. Essa è divisa in due parti: nella parte inferiore troviamo la cripta e nella parte superiore troviamo la basilica vera e propria.
Passando con il trenino turistico nella parte bassa di Gerace, ci siamo fermati in un parco dove c’era una lapide in memoria delle cinque persone che sono state uccise a Gerace duranti i moti insurrezionali della prima metà dell’800 e che noi conosciamo con il nome dei cinque Martiri Di Gerace. 
Dopo aver visitato la città di Gerace, siamo ritornati a Melito P.S. e siamo arrivati in Via del Fortino.        
Quest’esperienza non è morta qua, è già in progetto la realizzazione di alcuni cartelloni, che metteremo esposti nella nostra classe.   
E' stata senza dubbio un’esperienza bellissima e positiva.      
Bellissima perché ci siamo divertiti molto e perché tutti noi compagni siamo stati insieme per un’intera giornata, positiva perché ho imparato qualcosa in più, in particolare ho conosciuto un poeta illustre della nostra Terra di Calabria, del quale non sapevo neanche l’esistenza.      
Maristella Manganaro, III G

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